Musei sulla Guerra del Vietnam

Lo scorso secolo è stato a dir poco turbolento per il Vietnam, che dovette prima liberarsi dal colonialismo francese, tramite la Guerra d’Indocina, la quale portò ad una suddivisione in due parti del Paese, Nord e Sud, ed in seguito lottare un paio di decenni per la riunificazione avvenuta nel 1975, dopo la caduta di Saigon, città rinominata in Ho Chi Minh City l’anno seguente.

In seguito alla fine della Seconda Guerra Mondiale ben presto si creò una contrapposizione politica ed ideologica fra Stati Uniti ed Unione Sovietica definita “guerra fredda”, che determinò anche alcuni scontri militari in Asia, con la divisione in due della Corea e successivamente del Vietnam, col coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, che ne uscirono però sconfitti, ma con ingentissimi danni, sia materiale che umani, per il Vietnam.

La Guerra del Vietnam ha ovviamente segnato in maniera profonda la storia recente del Paese, che ha ottenuto a caro prezzo la sua indipendenza e la sua riunificazione; tuttora vi sono alcune parti di territorio pericolose, per la presenza di innumerevoli ordigni inesplosi e campi minati.

calflier001, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Per ricordare questi tragici eventi sono sorti diversi musei, molto utili per capire in modo più approfondito questo periodo storico e le atrocità commesse al tempo; ad Ho Chi Minh City da non perdere il Museo dei Residuati Bellici, mentre nella capitale Hanoi vale la pena dedicare del tempo al Museo di Storia Militare del Vietnam ed alla Prigione di Hoa Lo, per scoprire come venivano trattati i prigionieri.

Una delle esperienze più toccanti è la visita dell’intricata rete di tunnel scavata dai Viet Cong, il gruppo di resistenza armata contro il regime filostatunitense nel Vietnam del Sud, nei quali si rifugiavano dai bombardamenti americani e che erano delle vere e proprie città sotterranee, seppur molto rudimentali.

Le gallerie più famose sono visitabili in due diverse sezioni distanti una cinquantina di chilometri da Ho Chi Minh City, che hanno il nome di tunnel di Cu Chi, dove si potranno conoscere in maniera più approfondita le tecniche di costruzione e di guerra dei Viet Cong, incluso un passaggio in uno dei tunnel, allargati però per i turisti.

Un’altra area con reperti bellici, anche se ad oggi è rimasto ben poco, è la cosiddetta Zona Demilitarizzata, una striscia cuscinetto di pochi chilometri sulle sponde del fiume Ben Hai, che separava il Vietnam del Nord dal Vietnam del Sud, vicino alla città di Dong Ha, che nei fatti fu invece una delle zone più militarizzate al mondo, teatro di alcune delle più sanguinose battaglie della Guerra del Vietnam.

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